Gli Infernot di Palazzo Tornielli
A Palazzo Tornielli sono locati ben 4 Infernot di cui uno recentemente aperto a visite degli ospiti e del pubblico esterno. Gli infernot sono scavati in una peculiare formazione geologica presente solo nel Basso Monferrato, la cosiddetta Pietra da Cantoni ovvero nel Tufo.
Gli infernot sono utilizzati per la conservazione domestica delle bottiglie e rappresentano vere e proprie opere d’arte legate al “saper fare” popolare.
L’area selezionata dall’UNESCO comprende le principali cave da cui si estraeva il materiale lapideo che caratterizza anche l’architettura dei pregevoli borghi d’altura. In stretta connessione sono i territori vitati, storicamente legati alla coltivazione del vitigno Barbera – qui vinificato principalmente come Barbera del Monferrato DOCG – e di altri vitigni minori comunque caratterizzanti il patrimonio di uve piemontesi.
Caratteristica comune a cantine e infernòt è l’assenza di luce e di aerazione diretta. L’infernòt si distingue tuttavia dalla cantina vera e propria, rispetto alla quale occupa in genere una posizione inferiore e svolge una funzione sussidiaria, concentrata sulla conservazione del vino imbottigliato. Gli infernòt furono costruiti quasi tutti da contadini o cavatori senza alcuna nozione di ingegneria o architettura, ma sono ancora intatti grazie alla solidità e alla particolare resistenza del materiale di scavo.
L’Infernot di Palazzo Tornielli, scavato nel tufo è sede di un’ampia cantina dotata di Botti in rovere di fine ottocento.
Lo spazio recentemente ristrutturato è l’ideale per aperitivi o incontri conviviali volti alla riscoperta di tradizioni e culture caratterizzanti il territorio del Monferrato.