Itinerari Storici e Culturali nel Monferrato
Cosa visitare nei dintorni di Palazzo Tornielli.
A poca distanza da Mombello Monferrato, ci si può muovere alla scoperta di cittadine impregnate di storia e di tradizioni territoriali (Casale Monferrato, Vercelli, Cocconato, Asti e Torino), punteggiato da caratteristiche pievi romaniche e Abbazie riconosciute come patrimonio tutelato dall’UNESCO (Santuario di Crea, Abbazia di Vezzolano, Abbazia di Castelnuovo Don Bosco), prosperoso di tipicità enogastronomiche da degustare a seconda delle stagioni.
Casale Monferrato
A poco meno di 20 minuti di auto da Palazzo Tornielli si trova Casale anche conosciuta come la capitale del Monferrato.
Ricca di storia e di cultura sin da quando divenne municipium romano, la città è stata il centro più importante del territorio; dopo un periodo di decadenza causata dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente e dalle invasioni dei popoli barbari, infatti, divenne un libero Comune e dal XV al XVI secolo fu la capitale dei Paleologi.
Successivamente divenne dominio dei Gonzaga, che costruirono una delle più grandi e prestigiose cittadelle europee. Contesa nel corso del XVII e XVIII secolo tra francesi e spagnoli, durante il Risorgimento fu uno dei baluardi difensivi contro l’Impero austriaco.
La Città offre numerose ed importanti testimonianze architettoniche quali il Duomo che è il più antico monumento della città e una delle più importanti cattedrali in stile romanico lombardo del Piemonte.
La sinagoga edificata nel 1595 (come testimonia una lapide), fu assorbita durante il XVII e il XVIII secolo dal ghetto ebraico. Anche in periodi di minor libertà per gli ebrei, come l’epoca napoleonica, la sinagoga fu costantemente abbellita con nuove opere artistiche. Nel 1866 la nuova sinagoga, completamente trasformata, fu consacrata. L’esterno è molto sobrio, mimetizzato con l’ambiente circostante, mentre l’interno è caratterizzato dalla massiccia presenza di stucchi d’oro.
Vercelli
Città d’arte del Piemonte orientale ed è da sempre un importante centro agricolo e commerciale. Di antica tradizione è altresì l’artigianato dell’argento.
Il centro storico sorge sull’area di un luogo fortificato romano, ed è delimitato da viali che corrono sul tracciato delle antiche mura; al di là si sono sviluppati i moderni quartieri; la manifestazione musicale di rilievo è il celebre premio internazionale Viotti (famoso violinista vercellese del XIX secolo), associato all’omonimo festival estivo. La città è nota per conservare tuttora la prima traccia scritta in assoluto nella storia della lingua inglese, il cosiddetto Libro di Vercelli, e per aver ospitato la Sacra Sindone, salvandola dalla invasione francese.
Vercelli, dopo Torino e insieme ad Asti, è una delle principali città d’arte del Piemonte in quanto custode di un ricco patrimonio artistico ed architettonico. Nonostante la presenza di alcune pesanti alterazioni del dopoguerra, chiese, torri, piazze e palazzi caratterizzano il centro storico medievale della città. Tra i numerosi ed importanti siti si ricorda il duomo.
L’imponente Cattedrale neoclassica che si può ammirare oggi è il risultato finale di vicissitudini architettoniche che iniziarono dalla fine dell’anno 300 per volere di Sant’Eusebio primo vescovo di Vercelli e del Piemonte.
Sulle vestigia della primitiva chiesetta eusebiana sorse tra il V e il VI secolo una basilica paleocristiana. Nei secoli successivi la Cattedrale subì parecchi rifacimenti; nella metà del Settecento su progetto di Benedetto Alfieri furono costruiti l’atrio e la facciata; nel 1860 fu innalzata la cupola. Dell’antica basilica non rimane che il severo e imponente campanile ornato di archetti pensili.
Da visitare è l’anfiteatro romano risalente al I-II secolo d.C., e in parte demolito a causa dell’urbanizzazione, si trova tra viale Rimembranza e Corso De Rege. A pianta ellittica con diametro maggiore di 120-130 metri, è tornato parzialmente alla luce già nel 1565 durante i lavori di ampliamento della Cittadella voluti da Emanuele Filiberto.
La città è caratterizzata da numerose piazze, naturale punto di incontro dei vercellesi. Di pregevole architettura sono Piazza Cavour che si trova nel cuore della città ed è polo naturale d’attrazione della vita pubblica. È sorta sull’antico forum romano ma il suo aspetto è medievale grazie ai portici che la circondano e alla Torre dell’Angelo che la domina.
Piazza Palazzo Vecchio, più nota come Piazza dei Pesci è a forma trapezoidale, chiusa da un lato dalla Torre di Città e dall’altro dell’antico broletto, al centro si trova una bella fontana circolare.
La piazza, sino a pochi anni fa adibita ad area mercatale [nella carta del Theatrum Sabaudie è indicata come Mercato del Grano] è stata riportata alla sua originaria bellezza dopo un sapiente restauro. Numerose sono le torri civili che danno un profilo turrito allo skyline della città; avevano lo scopo di affermare la nobiltà e il potere costituito di una famiglia.
Infine la città è ricca di Musei tra è degno di nota il Museo Francesco Borgogna rappresenta per importanza, qualità e quantità di opere la più importante pinacoteca del Piemonte dopo la Galleria Sabauda di Torino. Il palazzo neoclassico dove ha sede il museo risale al 1836. Le opere sono esposte in ordine storico-cronologico. Tutto il primo piano è occupato da prestigiose testimonianze rinascimentali della scuola vercellese. Sono esposti dipinti che spaziano dal XV al XX secolo di artisti quali G. A. Bazzi detto il Sodoma, Carracci, Grien, Bosschaert e opere dell’800 italiano ed europeo.
Abbazie
Per chi di Voi volesse ammirare le bellezze storico-architettoniche di questa parte del Monferrato vi suggeriamo di visitare il Santuario di Crea di origine romanica ed edificato agli inizi del ‘4000.
Poco più distante un altro mirabile esempio di architettura romanica risalente all’anno 1.000: l’Abbazia di Vezzolano.
L’abbazia di Santa Maria di Vezzolano è un edificio religioso in stile gotico e romanico, tra i più importanti monumenti medievali del Piemonte, situato nel comune di Albugnano in provincia di Asti. Secondo una ricostruzione storica si può pensare che fosse già esistente in epoca longobarda e che sia stata successivamente ingrandita godendo sempre di più di fama e ricchezza.
Nel X secolo l’abbazia venne distrutta dai Saraceni, ricostruita e nel 1002 donata da Arduino re d’Italia a Oddone di Bruzolo che la diede in eredità ai suoi discendenti i quali la cedettero nel 1095 al prevosto di Vezzolano.
L’abbazia venne abitata da religiosi fino agli inizi dell’Ottocento, durante la dominazione napoleonica.
Attualmente l’abbazia è composta da una chiesa con il campanile, il chiostro e la sala capitolare a rappresentare l’alternarsi di alcuni momenti stilistici fra il gotico ed il romanico. La pietra arenaria ed il mattone vengono qui utilizzati per marcare lo stile architettonico dell’abbazia, fondato sulla bicromia a fasce alternate, comune ad altre scuole architettoniche italiane, in particolare quella ligure e toscana.
Presenta tre ordini di gallerie cieche, meno quella centrale, interrotta da una bifora, con piccole colonnine, e ricorda i motivi architettonici pisani e lucchesi. Ora è di fatto scomparsa e quella sinistra è murata, ma porta ancora una bella lunetta decorata.